Sassari e il territorio



Sul primo grattacielo sassarese

Questo riquadro è una selezione di documenti che riguardano e commentano la creazione, agli inizi degli anni Cinquanta, del primo grattacielo sassarese. L’articolo di Angelo Giagu De Martini, apparso sulla “Nuova Sardegna”, è compreso nella recente antologia Il banchiere letterato scrittore e giornalista (Edes, 2021). L’audio con la voce di Aldo Cesaraccio è tratto dall’inchiesta Da Caprera a Serbariu svolta nella primavera del 1951 da Nando Martellini e Nanni Saba e conservata nelle Teche Rai. L’articolo di Virgilio Guzzi apparve sul “Tempo di Milano” il 18 settembre 1951. La poesia Lu grattazeru fa parte della raccolta di Salvator Ruju Sassari veccia e noba, mentre la risposta di Agniru Canu ad Eugenio Tavolara fu pubblicata dalla “Nuova Sardegna” l’8 settembre 1955. Il disegno di Ausonio Tanda apparve nel gennaio 1956 sul numero quattro della rivista “Iniziativa pedagogica”, da cui è tratto anche il testo che lo commenta.


Il crack del Banco Costa e il conseguente processo (1901-1904)

Il palazzo sede della Ditta e del Banco Costa
in Largo Cavallotti e, qui a fianco i titolari della Ditta.

La “Costeide

Le vicende del fallimento ispirarono la penna di Salvator Ruju, il quale scrisse un poemetto e tre poesie satiriche pubblicate nei numeri di maggio e giugno 1901 sulla rivista Il Burchiello, di cui è stato ideatore ed animatore insieme a Barore Scano ed altri giovani universitari. Il testo completo della Costeide si trova nella sezione Salvator Ruju giornalista del sito salvatorruju.it


Galleria di documenti



Gremi e Candelieri

GREMI E CANDELIERI

Volume curato con Manlio Brigaglia (2009)


La tradizione artigiana e gli antichi mestieri

Nota sugli estratti audio delle interviste

Le interviste da cui sono tratti gli estratti audio di questa sezione, svolte in epoca diversa, descrivono realtà’ produttive e antichi mestieri scomparsi o quasi scomparsi. Con l’ingegner Franco Appeddu andai ad incontrare Giuseppe Cossu, un fabbro provetto, perché’ avevo saputo che da ragazzo aveva lavorato nella Cooperativa Clemente dove, come lui stesso racconta, si era formato come fuochista. E’ stato il fotografo Salvatore Masala a farmi conoscere lo stagnino Salvatore Luzzu, depositario di una tradizione fortemente radicata nella nostra città; lui l’aveva conosciuto molti anni fa ed insieme lo andammo a ritrovare quando era ormai molto anziano. Dall’intervista a Gianuario Ru (che incontrai nel suo laboratorio di via Capo d’Oro quando era già’ il decano dei fabbri sassaresi) ho scelto di estrarre il suo racconto della storica officina di Giacomo Solinas, dove lui lavoro’ nei primi anni Trenta del Novecento.


Giuseppe Cossu
(24 febbraio 2001)

Salvatore Luzzu
(9 dicembre 2011)

Gianuario Ru
(10 novembre 1999)


I falegnami

Nota sulle interviste ai falegnami

Queste interviste fanno parte di uno studio sulle falegnamerie sassaresi tra Ottocento e Novecento iniziato diversi anni fa e che devo ancora ultimare, perché vorrei concluderlo con una ricerca sul campo (resa difficile in tempo di Covid) finalizzata a verificare come e quanto una lunga tradizione lavorativa abbia lasciato le sue tracce sino ai nostri giorni. Nella sezione sul Movimento operaio ho inserito i paragrafi di questo studio in cui, dopo aver delineato il ruolo svolto dalla Federazione nazionale dei Lavoratori del Legno (una realtà finora assai poco citata), mi soffermo in particolare sullo sciopero che coinvolse nel 1906 lo stabilimento Clemente, che fu per diversi decenni un punto di riferimento nel contesto produttivo cittadino e isolano. Svolta in più pomeriggi la lunga intervista a Michele Moretti (di cui pubblico anche la trascrizione integrale) ebbe come oggetto principale proprio questa fabbrica: Moretti vi aveva lavorato da ragazzo e attribuiva a quell’esperienza un ruolo decisivo nella sua formazione, tanto che, grazie ad una straordinaria memoria, ricordava con precisione i nomi e le diverse mansioni dei suoi compagni di lavoro.
Come Moretti, anche Salvatore Dachena che ebbi modo di conoscere nel suo laboratorio al Monte Rosello, cominciò a lavorare in falegnameria da ragazzino: in seguito il suo percorso professionale lo ha portato anche ad associarsi al fratello Fortunato, oltre che a lavorare alle dipendenze di altre ditte. La terza intervista, quella a Gavino Spina, pubblicata nel volume Mestieri, l’ho svolta insieme all’amico Salvatore Masala, che fotografò l’esperto tornitore mentre era al lavoro, da giovane, nel laboratorio del padre in via Mercato.

ESTRATTI AUDIO DI ALCUNE INTERVISTE AI FALEGNAMI

Michele Moretti
(8 giugno 1995)

Salvatore Dachena
(7 maggio 2012)

Gavino Spina
(30 giugno 2012)





I trasporti

I tram in sciopero in Piazza d’Italia

Gli autobus in sciopero all’Emiciclo Garibaldi


Ing. Antonio Uckmar

La locomotiva acquisita dalla coop. edilizia Strade Ferrate Sarde di Sassari nel 1979

Lo sbarco delle automotrici a Palau

La nevicata del 1956

Vecchio e nuovo a confronto

Le foto sono tratte dai volumi Il treno/la stazione: le ridotte del Nord-Sardegna (1984) e
Il lavoro e la lotta. Una storia per immagini (2001)


La pesca

Nando Martellini e Nanni Saba
“Da Caprera a Serbariu” (I) 1951
Estratto audio sulla pesca
a Porto Torres ed Alghero
(dalle Teche RAI)

Le immagini del video sono tratte dalla raccolta di Ausonio Tanda e Francesco Ruju


Due immagini del porto di Alghero scattate da Francesco Ruju nel 1934


Il porto di Alghero nel 1934





Il Comitato di sviluppo della I zona omogenea

Nota sul Comitato di sviluppo della I zona omogenea

Costituiti nell’ambito del Piano di Rinascita come strumento di partecipazione territoriale alla programmazione regionale i Comitati di sviluppo delle zone omogenee trovarono non poche difficoltà a funzionare e a far sentire la loro voce. Si è trattato comunque di un’esperienza importante che sarebbe sbagliato dimenticare (ne tentai un primo bilancio in un saggio apparso a puntate su “Tuttoquotidiano” ripubblicato in questa sezione del sito).

A presiedere il Comitato della prima zona omogenea (di cui, come risulta dal prospetto allegato, facevano parte esponenti del mondo politico e delle forze imprenditoriali e sociali) fu l’architetto Vico Mossa.  Sono qui riprodotte lo schema del suo primo intervento (svolto nel gennaio 1963), la sua ampia relazione sulla Città-territorio (un’idea progettuale forse ancora attuale) e la nota preparata dal Comitato (nel febbraio del 1971) per la Commissione parlamentare d’inchiesta.

Sono riportate inoltre la relazione sulle zone omogenee svolta da Pietro Soddu, quando presiedeva la Commissione speciale del Consiglio provinciale di Sassari sul Piano di Rinascita, e la nota di Armando Congiu sugli strumenti della programmazione democratica. Ringrazio Gian Giuliano Mossa che mi ha consentito di visionare e riprodurre questa documentazione conservata da suo padre.

Fu il Comitato per la zona omogenea ad organizzare nel luglio del 1972 l’interessante conferenza sulle problematiche sull’Industrializzazione nel territorio che fu aperta con la relazione dell’economista Andrea Saba qui riportata integralmente.



Le ricerche su Sassari di Bruno Addis (Sassari, 1935-2023)


Sassari nel Risorgimento (ricordando Susi Trova)

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